Strani Universi by AA.VV

Strani Universi by AA.VV

autore:AA.VV. [Aa.vv.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Science Fiction, Anthologies
editore: Nord
pubblicato: 2013-01-22T23:00:00+00:00


MARROW

Robert Reed

ANNO MISSIONE 0.00:

Impossibile per Washen fare il conto di quanti capitani si trovassero davanti a lei. Ma sfoggiando il suo più bel sorriso d'ordinanza si unì loro scambiando i convenevoli di rito, narrando aneddoti sui propri viaggi e domandando, con non simulata inquietudine, se qualcuno sapesse per quale motivo il Navimagistro aveva voluto radunarli là.

— Ci sta mettendo alla prova — azzardò un collega dagli occhi grigi. — Mette alla prova la nostra obbedienza. E al tempo stesso le nostre misure di sicurezza.

— Può darsi — convenne Washen.

Gli ordini in codice l'avevano raggiunta attraverso canali riservati. Senza fornire spiegazioni, il Magistro le ordinava di lasciare la sua sede, svestendo l'uniforme e adottando un adeguato travestimento. Nel corso dell'ultima settimana s'era dunque immedesimata nel ruolo della turista ben disciplinata, gironzolando per l'immensa nave alla scoperta delle sue meraviglie; poi, dopo essersi scrupolosamente accertata che nessuno la sorvegliasse, era salita su un anonimo cuniveicolo lasciandosi condurre in quel luogo curioso.

— Mi chiamo Diu — si presentò il collega, porgendole la mano e gratificandola d'un gran sorriso.

Lei gli afferrò la mano con entrambe le sue, osservando: — Ci incontrammo al banchetto dei capitani... diciamo vent'anni fa?

— Venticinque. — Come gran parte dei capitani, Diu era di notevole statura secondo il metro comune, con lineamenti pronunciati e un fascino spontaneo fatti apposta per infondere fiducia nei passeggeri umani. — Davvero gentile a ricordarti di me. Ti ringrazio.

— Ma figurati!

Ebbe un lampo nello sguardo. — Che ne pensi dei gusti del Magistro? Non è un posto stravagante per incontrarsi?

— Stravagante... — ripetè Washen. — Il termine adatto, direi.

C'erano vissuti gli !eech, un tempo. Specie misteriosa, intrinsecamente austera, aveva costruito la propria dimora entro i remoti confini di uno degli smisurati serbatoi di combustibile della nave. Intrecciando spesse plastifibre aveva fatto penzolare quell'habitat dalla volta schermata del serbatoio. Il suo interno, conforme a una logica !eech, consisteva di un unico locale. Bidimensionalmente assai esteso, ma provvisto di un grigio soffitto luminescente abbastanza vicino da poterlo toccare, l'ambiente era tale da provocare in ogni umano un senso di claustrofobia. Come arredamento presentava null'altro che rigidi cuscini grigi. Nell'aria calda e stagnante gravavano strani sentori d'indecifrabile pulviscolo e ostinati feromoni. Assolutamente proibiti i colori. Persino gli sgargianti indumenti da turisti parevano volgere al grigio in quel fulgore implacabile.

— Mi sono chiesto spesso — riprese Diu, — che cosa possa mai essere accaduto agli !eech.

— Non lo so — ammise Washen. Aveva incontrato i rappresentanti di quella specie quand'erano saliti a bordo. Ma si trattava di un fatto avvenuto oltre mille anni prima, e persino la memoria di un capitano aveva dei limiti.

Poteva darsi che gli !eech fossero semplicemente giunti a destinazione e sbarcati senza incidenti. Oppure avevano deciso di costruirsi una dimora ancor più appartata, ammesso che fosse possibile. O forse qualche catastrofe li aveva annientati. A bordo della nave l'estinzione di una specie era un evento più frequente di quanto i capitani volessero ammettere. Certi passeggeri si rivelavano troppo fragili per sopportare un viaggio di lunga durata.



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